Siamo noi che contiamo, perché siamo la prova che è possibile l'autorganizzazione nel pallone, la prova che è possibile una gestione orizzontale di una società di calcio, la prova che le contraddizioni si possono vivere e scardinare. Ed ecco quindi l'idea che tutti noi siamo la società sportiva, all'interno di un contesto dove, a tutti i livelli, le società sportive sono una proprietà di un privato e dipendono dalle sue tasche. Ed ecco quindi un ambiente che tiene a responsabilizzare i suoi giocatori rispetto ai "beni comuni" che la collettività dei soci gli ha messo a disposizione per lavorare, ed ecco ancora una realtà piccola, quasi infinitesimale nell'universo calcistico, che fa della presenza dei tifosi un punto imprescindibile del suo essere.